Pacciamatura delle foglie: ecco come usarla per rendere umido il terreno

Per tutti quelli che hanno un giardino solo soliti ritenere un problema i tappeti di foglie cadute che in ogni autunno andiamo a ritrovarci a terra ovunque ci sia un albero caducifoglie nelle vicinanze, all’opposto le foglie nell’orto sono utilissime. Difatti oggi andremo a vedere come utilizzare la pacciamatura delle foglie per rendere umido il terreno. 

Colpiti dalla bellezza e dalla molteplicità dei colori delle foglie in autunno, nel moemnto in cuile troviamo a terra, in giardino, nel cortile di casa, in strada, nei viali dei parchi, le riteniamo subito un problema. Ma in realtà le foglie sono da ritenere un vero tesoro da recuperare rapidamenteper tanti utilizzi diversi sia nell’orto, nel giardino e nel frutteto.

Pacciamatura delle foglie: ecco come usarla per rendere umido il terreno

Le foglie, molti lo dimenticano, ma sono un organo della pianta importantissima. Tramite loro si va ad attuare la fotosintesi clorofilliana, che tramuta l’energia solare in zuccheri. La fotosintesi è alla base della vita sulla terra, siccome poi è grazie agli zuccheri, che vanno a comporre la struttura dei vegetali, che anche tutti gli altri esseri viventi trovano sostentamento sul pianeta.

Le piante sono autotrofe, cioè vanno a produrre con la fotosintesi clorofilliana il proprio cibo e la catena nutritiva di tutti gli animali si basa su tale loro capacità. La clorofilla, dal distintivocolore verde, consente la fotosintesi.

Le foglie pertanto sono una grandissima pacciamatura, valida per coprire la terra e proteggeregli ortaggi dal freddo. Sull’orto un rivestimento di foglie imita ciò che succede nel bosco, dove anche nel corso dell’inverno gli organismi terricoli lavorano ben difesi dalle foglie per tramutare la materia organica in fertile terriccio, pieno di nutrienti per le piante stesse. Se andiamo a mettere le foglie in un sacco di plastica e lo buchiamo largamente allora avremo creato così una piccola serra per la fermentazione delle foglie e la loro alterazione in terriccioumido.

Per avere poi un sacchetto di terriccio pronto è indispensabile che le foglie rivanghino lievemente umide, ma che ci sia sempre ossigenazione per non andare a formare marciumi. Poi, tale sistema è valido per chi non ha terra in cui mettere le foglie, né una compostiera. Le foglie in decomposizione accolgono molti microrganismi validi per il suolo.

Ritirando un po’ di foglie e mescolandone con crusca, zucchero, farina di ceci e acqua calda e facendo poi fermentare il tutto, si va a creare un accumulatore di microrganismi da rimettere sul suolo e sulle piante per andare ad aiutarle nel loro sviluppo.

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