
Il timo, Thymus vulgaris (LABIATE) è un piccolo arbusto perenne che forma cespugli compatti. Il fusto (30 cm) è ricco di rami che tendono a lignificare con facilità.
Le foglie sono lineari-lanceolate, di piccole dimensioni e colore verde-argentato. I fiori, bianco-rosati o lilla, compaiono dalla primavera all’estate raggruppati in spighe all’ascella delle foglie; i frutti sono acheni.
Specie simile è il serpillo ( T. serpyllum) che ha però foglie distese e prive, nella pagina inferiore, della patina argentata. Il serpillo è più rustico del timo comune ed è più povero di principi attivi, pur essendo anch’esso utilizzato in erboristeria come antisettico.
Clima e terreno adatti al timo
Il timo è un pianta molto rustica, cresce bene ovunque, pur prediligendo terreni pietrosi e calcarei ben esposti al sole.
Concimazione e cure colturali del timo
Il timo richiede concimazioni scarse e non necessita di particolari cure colturali se non qualche annaffiatura dopo l’impianto e la pulizia dalle erbe infestanti che possono, altrimenti, nasconderlo.
Come e quando seminare il timo
Il timo può essere seminato in semenzaio ad aprile e quindi trapiantato a dimora in piena estate, lasciando tra un esemplare e l’altro, circa 30 cm di spazio. Dato che però, all’interno di un giardino familiare difficilmente si sarà interessati a vaste coltivazioni di una sola specie, consigliamo la riproduzione per divisione dei cespi o per talea (utilizzando i rametti laterali già lignificati).
Le nuove piante vanno interrate in primavera oppure in autunno, lasciando lo spazio sufficiente al loro sviluppo arbustivo e tendenzialmente tappezzante.
Le avversità della pianta di timo
Tra le varie malattie, la ruggine del timo ( Aecidum thymi), provoca macchie giallastre o rosso-giallastre sulla pagina inferiore delle foglie e sui piccioli. In seguito si formano delle pustole gialle emisferiche all’inizio chiuse, poi aperte a mostrare un foro centrale rotondo.
Da segnalare altre due crittogame: la ruggine della menta, che attacca anch’essa le foglie, soprattutto nei climi freddi e umidi; e l’alternariosi ( Alternaria oleracea), che danneggia foglie e frutti.
Qualche danno può essere causato da lepidotteri minatori fogliari, ma il maggior pericolo è rappresentato dalla tortrice ( Tortrix pronubana), la cui femmina depone le uova sulle foglie, all’apice dei rametti.
Le larve di questo animale, di colore verde scuro, dopo qualche tempo riuniscono le foglie e i teneri germogli con fili sericei, cibandosi del parenchima fogliare e incrisalidandosi in questo nido.
Come coltivare il timo sul balcone
Scelta della varietà – Il timo è un piccolo arbusto perenne e sempreverde, molto ornamentale: oltre alla specie tipica esiste anche una cultivar con foglioline dorate e un’altra alla fragranza di limone.
Clima – Resiste bene al freddo e vuole esposizioni in pieno sole.
Impianto o semina – Piuttosto che seminare il timo, conviene comprare le piantine in un garden center e trapiantarle all’inizio della primavera in un vaso largo 18 cm circa.
Coltivazione – Si trova a suo agio in un terreno di medio impasto e ben drenato. Non tollera i ristagni d’acqua e le annaffiature, come le concimazioni, devono essere scarse.
Per mantenere il cespuglio compatto i suoi rametti andrebbero accorciati circa ogni 2 mesi, mentre per rinnovare la pianta si può dividere il cespo ogni 2 anni all’inizio della primavera.
Raccolta e impiego – Le foglie e i rametti teneri si colgono durante tutto l’anno e si consumano freschi o essiccati (si legano gli steli a mazzetti e si lasciano appesi all’ombra a testa in giù) per aromatizzare pesce, selvaggina o verdure.
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