

❀ FAMIGLIA: Ranuncolacee
❀ NOME SCIENTIFICO: Helleborus niger, H. viridis
☛ Viene chiamato anche rosa di Natale, perché i suoi fiori si aprono tra dicembre e marzo, nelle giornate più tiepide, anche sotto la neve. Viene utilizzato anche come fiore reciso.
☛ È una pianta erbacea perenne, alta fino a 60 cm, con un fusto
abbastanza robusto che si diparte dal rizoma. Le foglie, in numero di 7-9, sono persistenti, munite di lunghi piccioli, con lamina profondamente incisa di colore verde scuro.
☛ I fiori dell’elleboro sono singoli, globosi, di 5-10 cm di diametro, poco appariscenti, con cinque petali di color verde-giallognolo o bianco rosato, con o senza bordo rossastro lungo i petali, e ricordano effettivamente i fiori della rosa canina. Sono anche porpora, gialli o neri nelle varietà floricole.
☛ I frutti sono follicoli che a maturazione si fendono per liberare i semi, dotati di una cresta oleosa che attrae le lumache, le quali, cibandosi dell’olio, propagano i semi che rimangono attaccati al loro muco.
☛ Il gelo non costituisce un problema per l’elleboro, mentre il caldo e la salsedine portano a morte la pianta.
☛ L’esposizione deve essere soleggiata in pieno inverno ma in ombra dalla primavera all’autunno.
☛ Non sopporta assolutamente gli spostamenti, perché cresce lentamente e con poco vigore.
☛ Necessita di un terreno acido, umido, profondo, fresco, ricco e non troppo drenato.
☛ Va annaffiato con regolarità durante tutto l’anno, in modo da mantenere il terriccio sempre umido ma non inzuppato.
☛ Si concima in autunno e in primavera.
☛ È adatto a giardini rocciosi, sottoboschi e coltivazione in vaso.
Tutta la pianta contiene un potente glucoside, l’elleborina, che agisce sul cuore; presenta inoltre saponine, acido aconitico e, nell’elleboro verde (H. viridis), alcaloidi.
All’ingestione, l’azione è letale anche in dosi molto ridotte. Un tempo si usava come forte vermifugo (spesso “definitivo”).
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