

I diversi tipi di aglio in commercio sono riconducibili a due varietà principali, l’aglio bianco o comune e l’aglio rosa. Il primo è rustico e produttivo, si conserva bene e ha un aroma accentuato. Il secondo, caratterizzato da tuniche rosate, ha un’aroma più dolce ed è precoce, ma ha scarsa resistenza all’umidità, che ne condiziona la conservazione.
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Il clima ideale per coltivare l’aglio
Anche se particolarmente resistente alle basse temperature, le migliori condizioni di accrescimento dei bulbi si registrano nei climi temperato-caldi e in condizioni di prolungata luminosità. Dove si hanno condizioni di giorno corto (meno di 11 ore di luce giornaliera) e temperature inferiori ai 10-15°C l’aglio rimane verde e non differenzia i bulbilli. È necessario quindi assicurare all’aglio una buona esposizione a sud e temperature medie superiori ai 15°C (meglio se sono comprese tra i 18 e i
23°C).
Il terreno ideale per coltivare l’aglio
L’aglio è una pianta molto rustica che si può coltivare in qualsiasi terreno, purché non troppo umido e compatto. Per avere un regolare accrescimento dei bulbi ed evitare marciumi e lesioni al momento della raccolta, è indispensabile una buona sofficità del terreno.
Come concimare e curare la pianta di aglio
Si userà solo letame o compost ben maturo nella quantità di 300-400 q/ha, distribuito durante l’estate o addirittura l’anno precedente all’impianto. Prima della piantagione è bene affinare il terreno ed effettuare un paio di sarchiature nel corso della coltura per eliminare le infestanti e arieggiare il terreno. Se le piante fioriscono anticipatamente bisogna asportare lo scapo fiorale (quando raggiunge l’altezza di circa un palmo) per evitare che le sostanze nutritive presenti nelle foglie, destinate a ingrossare i bulbilli, vengano impiegate per la differenziazione degli organi di riproduzione.
Come piantare l’aglio
L’investimento ottimale è di 25-30 bulbilli/mq (20-30 cm tra le file e 12-15 cm sulla fila). Secondo il calendario lunare i giorni migliori per piantare l’aglio sono quelli compresi tra il quinto giorno prima della luna piena e il seguente. Le cultivar di aglio bianco si piantano da gennaio a marzo, mentre quelle di aglio rosa vanno interrate in ottobre-novembre.
Avvicendamenti e consociazioni della pianta di aglio
L’aglio trae vantaggio quando succede a una coltura da rinnovo che lascia il terreno con una buona fertilità residua, soffice e con poche erbacce, per questo segue bene spinaci, cavoli e patate. La consociazione dell’aglio con altri ortaggi risulta particolarmente
difficoltosa a causa dell’elevata sensibilità all’umidità. In particolare l’aglio svolge un’azione deprimente nei confronti di fagioli, piselli e taccole, mentre risulta vantaggiosa l’associazione con pomodori, fragole, cetrioli, prezzemolo, lamponi. Per motivi fitosanitari è consigliabile far trascorrere almeno 4-5 anni prima di ripetere la coltivazione dell’aglio sullo stesso appezzamento di terreno.
Quando e come raccogliere l’aglio
Nelle regioni settentrionali l’aglio si estirpa tra giugno e agosto, in quelle meridionali la raccolta è anticipata di 1-2 mesi. Le varietà primaticce, destinate a essere consumate ancora allo stato fresco, si raccolgono già a marzo.
La raccolta dell’aglio si esegue con il bel tempo quando la pianta presenta le foglie completamente secche. A estirpamento compiuto si nettano le teste dalla terra, e si lascia la pianta ad asciugare per qualche tempo sul terreno all’aria e al sole, prima di procedere all’immagazzinamento.
Le principali avversità della pianta dell’aglio
Criocera, nottua, tignola e mosca possono attaccare l’aglio. Tra le crittogame, oltre a peronospora e ruggine, sono particolarmente temibili il marciume del cuore e il mal dello sclerozio. Il primo si manifesta nelle stagioni caldo-umide; il secondo, che determina il marciume delle radici e la rapida morte della pianta, si evita rispettando le rotazioni delle colture.
“L’emissione dello scapo fiorale sottrae importanti sostanze nutritive alla crescita dei bulbi e sembra essere un fenomeno ereditario: è bene quindi non utilizzare per la piantagione bulbilli provenienti da piante che hanno manifestato una simile tendenza.”
Come coltivare l’aglio sul balcone
Scelta della varietà – Nella scelta del tipo di aglio bisogna tener conto che quello bianco resiste meglio al freddo, si conserva più a lungo e ha un sapore più forte, mentre quello rosa ha un gusto più delicato, si può coltivare soltanto nelle zone con clima invernale non troppo rigido ed è più sensibile all’umidità.
Clima – Preferisce un clima caldo e asciutto, preferibilmente nelle esposizioni a mezzogiorno.
Impianto o semina – Gli spicchi dell’aglio (bulbilli) si piantano in marzo direttamente a dimora, con la punta rivolta verso l’alto e leggermente affiorante dalla terra: in un vaso largo 30 cm se ne possono piantare nove.
Coltivazione – Vuole un terriccio universale leggero, senza ristagni di umidità
e concimato con fertilizzanti ricchi di fosforo e potassio. Le irrigazioni devono essere regolari ma non eccessive. Quando le piante cominciano a fiorire, bisogna eliminare il fiore per favorire l’ingrossamento dei bulbi.
Attenzione: se coltivato in substrati umidi l’aglio può essere attaccato dalla ruggine o da un altro parassita vegetale che provoca il marciume dei bulbi.
Raccolta e impiego – Si estirpano i bulbi dal terreno quando le foglie cominciano a seccare: in giugno-luglio al Sud e qualche settimana prima al Nord. Per favorire la maturazione si possono piegare le foglie e annodarle. Una volta tolti dal terreno, i bulbi si legano a mazzi o a trecce, si lasciano asciugare al sole per qualche giorno e poi si appendono in un locale secco e aerato.
Questo ortaggio è più digeribile se, prima di consumarlo, si toglie il piccolo germoglio all’interno di ogni spicchio, oppure se si usa il succo ottenuto con l’apposito spremiaglio.
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