In questo erbario vengono descritte le principali erbe aromatiche e piante medicinali utilizzate nell’erboristeria. Tutte le specie e varietà elencate sono in grado di offrire sollievo al nostro corpo, ponendo rimedio ai più disparati problemi di salute. Da tempo immemore l’uomo si serve di erbe e piante in ambito medico. Il loro studio sistematico nel corso dei secoli ci offre, oggi, un bagaglio culturale immenso e di facile accesso. Chiunque può usufruire dei benefici offerti dalla natura. Impara con facilità a preparare da solo un tè, un bagno caldo, una tintura o un unguento!
Impara autonomamente ad essiccare le erbe aromatiche nel modo corretto, così da usufruire al massimo delle loro proprietà benefiche e curative.
Erbe medicinali e curative
In questi casi è opportuno assumere 30 gocce di tintura, due volte al giorno, a partire dal quindicesimo giorno del ciclo, o, in caso di menopausa, ogni qual volta si verificano disturbi acuti. Agisce beneficamente sulla circolazione, ed è utile in caso di varici, flebiti, emorroidi, perdita di sangue. È indicata per la cura degli spasmi gastrici mentre per il suo gradevole sapore amaro entra a far parte di liquori e amari digestivi.
Svolge anche un’azione sedativa sul sistema nervoso. Si può assumere sotto forma di decotto, di tintura o compresse. Le sue proprietà cicatrizzanti la rendono molto benefica per la pelle. Per combattere i punti neri e l’eccesso di seborrea, si fa un infuso con 10 g di achillea in 1/2 di acqua, da stendere sulla pelle. È bene evitare di esporre al sole la pelle bagnata con il succo di achillea.
Ha proprietà ipoglicemizzanti, antibiotiche, disintossicanti per il fegato e colecisti, antiuretiche, cicatrizzanti, antipruriginose e disinfettanti.
È indicata in molte malattie cutanee: dermatosi purulente, seborrea, ferite. Le sue proprietà drenanti la rendono utile in caso di stasi biliare e nelle affezioni di tipo diabetico. Ha anche effetti diuretici.
Si utilizza sotto forma di decotto, ottenuto facendo bollire 30 g di radice in un litro d’acqua, da bere (due tazze al giorno lontano dai pasti) o da utilizzare esternamente (frizioni, lavaggi). Dai semi si ricava un olio molto utile per depurare le pelli grasse e con acne.
Allo stesso scopo si può preparare un macerato ottenuto con un cucchiaio di radici frantumate, fatte bollire a vapore per 20 minuti, in un bicchiere d’olio d’oliva. Si lascia a riposo per 4-5 giorni, si filtra e si stende sulla pelle con del cotone. Il decotto di bardana può essere utilizzato contro la caduta dei capelli.
Si utilizzano i fiori e i frutti. Ha proprietà ipertensive, sedative, cardiotoniche, antispastiche, astringenti, vasodilatatrici.
La corteccia ha proprietà febbrifughe. È utile nei casi di ipertensione arteriosa e nelle aritmie cardiache.
Combatte l’ansia, l’irritabilità, l’insonnia, le vertigini e i disturbi della menopausa. Si può assumere sotto forma d’infuso, di tintura o di capsule.
Con il biancospino si può preparare un bagno con proprietà rilassanti, facendo bollire 2 manciate di fiori in 3 litri d’acqua per qualche minuto, si lascia riposare per due ore e si versa nella vasca dopo averlo filtrato.
Ha notevoli proprietà antinfiammatorie, antisettiche cicatrizzanti, antispastiche, sudorifere, callifughe, diuretiche e anticarratali.
È molto indicata ed efficace in caso di mestruazioni dolorose e per regolarizzare il ciclo. Si può assumere sotto forma di tintura o d’infuso, da associare con l’achillea e la camomilla.
È utile anche in caso di infezioni genitali. Ad uso locale, è consigliata per la cura delle ulcere, piaghe, ferite, edemi, punture di insetti, callosità e funghi. In questi casi si può applicare il succo dei fiori e delle foglie sulla parte interessata.
Per tonificare la pelle, lenire screpolature e arrossamenti, ed eliminare i punti neri, si prepara un infuso con 2 cucchiai di fiori in ¼ di acqua bollente, da passare sul viso. Con i fiori freschi si può preparare un cataplasma per le scottature da sole.
La camomilla è la pianta calmante per eccellenza: è indicata in caso di mestruazioni dolorose, disturbi della menopausa, nevralgie mal di denti, coliche epatiche, spasmi addominali, insonnia, nervosismo, ipereccitabilità, dolori gastro- intestinali.
Contro il mal d’orecchi si fanno scaldare un po’ di fiori in due cucchiai d’olio d’oliva, vi si immerge del cotone e lo si applica sulla parte dolente. I fiori vengono tradizionalmente usati per schiarire i capelli.
È indicato per i disturbi venosi: emorroidi e varici, per la couperose e la fragilità capillare, in quanto agisce proteggendo le membrane cellulari e inibendo la permeabilità dei vasi. Ha un’azione simile agli estragoni, per cui è indicato nelle metrorragie, soprattutto della menopausa.
L’olio essenziale di cipresso ha un’azione antiasmatica ed eupnoica, per cui è utile nei casi di tosse spasmodica. Spalmando un po’ di olio essenziale di cipresso sulle orecchie si attenuano notevolmente i colpi di tosse stizzose.
È consigliato anche come rimedio per l’enuresi notturna, in quanto tonifica la muscolatura della muscolatura della vescica urinaria. Può essere assunto sotto forma di tintura (20-30 gocce tre volte al giorno), di capsule o di olio essenziale, ad uso esterno.
E' indicato nei casi d’inappetenza o di digestione difficile, di gonfiore intestinale, flautolenza, meteorismo e aerofagia, vertigini e mestruazioni scarse.
Può essere assunto sotto forma di tintura, infuso o capsule. Il decotto è adatto anche per gargarismi contro l’alito cattivo. Oltre ad essere un’eccellente pianta aromatica, il cumino entra nella preparazione di liquori digestivi.
Con i semi, ricchi di olio essenziale, si preparano lozioni purificanti e deodoranti, efficace anche per stimolare la circolazione e conferire tonicità alla pelle.
L'echinacea è stata molto studiata e utilizzata di recente, soprattutto in Germania, per le sue spiccate proprie antimicrobiche.
Svolge infatti un’azione antibiotica, con attività antivirale, batteriostatica e antinfiammatoria.
È indicata per aumentare le difese immunitarie, pervenendo le influenze invernali e nelle convalescenze.
È utile anche per favorire la guarigione delle ferite, come cicatrizzante e riepitelizzante.
Può essere assunta sotto forma di compresse o tintura alcolica (20-30 gocce tre volte al giorno prima dei pasti).
quanto non svolge un’azione specifica su in singolo organo ma interviene in modo globale nei confronti di un processo morboso.
Per il suo alto contenuto in glicosidi, agisce come stimolante del sistema nervoso centrale e delle ghiandole endocrine. È quindi adatto come rimedio anti-stanchezza, nei casi di astenia, di surmenage fisico e intellettuale, nella convalescenza e per affrontare prove impegnative come esami e gare di sport.
A quanto pare, nelle olimpiadi di Los Angeles, gli atleti di molte squadre prendevano capsule di eleuterococco.
È indicato anche nei casi di difficoltà di memoria e di perdita di concentrazione, di arteriosclerosi, di diabete mellito e di bronchite cronica.
Se ne sconsiglia invece l’uso nei casi di ipertensione. Può essere assunto sotto forma di capsule o tintura (20-30 gocce al mattino).
L’ elicriso e utile anche per combattere i dolori reumatici e le dermatosi. Ha infatti un’azione benefica sulla pelle, per cui può essere impegnato nella cura delle ferite, delle dermatiti allergiche e dei geloni.
In caso di arti inferiori freddi a causa della cattiva circolazione, si può fare un pediluvio o un bagno aggiungendo all’acqua un infuso ottenuto con 15g di erba e un litro d’acqua. Con lo stesso infuso si possono fare impacchi e lavaggi locali.
Per proteggere la pelle dai raggi solari, si bevono 2 tazze al giorno del decotto, ottenuto facendo bollire per 2 minuti 5g di elichiso in un litro d’acqua.
Per fare un bagno tonificante e decongestionante della pelle, si lascia riposare per circa 3 ore una grossa manciata di elicriso in un litro d’acqua, quindi si porta ad ebollizione, si filtra e si versa nell’acqua della vasca.
Molto benefico per la pelle e di gradevole profumazione è l’olio, preparato facendo macerare la pianta per 20 giorni: può essere usato come una pomata in caso di dermatite, o utilizzato per massaggi in tutto il corpo.
È una pianta molto ricca di minerali: potassio e, soprattutto silicio, che stimola la formazione del tessuto connettivo. Ha proprietà remineralizzanti, diuretiche, cicatrizzanti, astringenti, emostatiche e detergenti.
L’equiseto è indicato per le varie forme di astenia, nelle donne incinte e in quelle in menopausa, in quanto sembra che, in queste ultime, contrasti con la comparsa dell’osteoporosi. La sua funzione diuretica lo rendo utile ogni volta sia necessario stimolare l’attività renale.
Grazie all’azione che svolge sull’elasticità dei tendini e delle pareti vascolari si dimostra moto efficace in caso di fratture e di malattie articolari, poiché facilita lo sviluppo dei tessuti cartilaginei.
L’equiseto si rivela prezioso per curare edemi, ferite e piaghe: in questo caso si deve applicare il succo fresco della pianta direttamente sulla parte da trattare.
Il suo impegno è anche consigliato in estate, quando un’eccessiva sudorazione può provocare una
perdita di sali minerali.
I germogli giovani, colti appena spuntati, possono essere lessati e consumati in insalata. Se si ha l’occasione di cogliere l’equiseto fresco e di essiccarlo, si possono preparare tisane, succhi o polvere di pianta: la polvere può essere assunta in mezzo bicchiere d’acqua o aggiunta ai minestroni di verdura.
L’infuso usato per pediluvi nell’acqua del bagno ha un’azione deodorante e rinfrescante: è quindi indicato per chi soffre di eccessiva sudorazione.
È indicata principalmente nelle patologie delle vie respiratorie: bronchiti, infiammazioni carratali o asmatiche, tosse e sinusite. Decisamente e tradizionalmente utili sono le inalazioni, ottenute gettando in una pentola d’acqua bollente una manciata di foglie, o alcune gocce di olio essenziale.
Per i disturbi asmatici sono consigliati i suffumigi, preparati bruciando le foglie su una piastra rovente. È una buona abitudine, in inverno o in caso di raffreddore e tosse, mettere alcune gocce di olio essenziale nella vaschetta umidificante.
L’olio essenziale è consigliabile solo ad uso esterno, in quanto ad uso interno può risultare tossico.
Per il suo elevato contenuto in alcaloidi se ne sconsiglia l’uso di periodi prolungati: massimo 15-20 giorni. Può essere assunto sotto forma di succo di pianta fresca, d’infuso (20g in un litro di acqua bollente), di capsule o di sciroppo.
È controindicato nei soggetti con insufficienza epatica, cirrosi e epatite. Il decotto (20g in un litro d’acqua da bollire per 10 minuti) è efficacia ad usa esterno, contro le eruzioni cutanee.
Quest’alga aumenta di circa 100 volte il suo peso, assorbendo acqua.
La sua principale proprietà è di accelerare il metabolismo stimolando la funzione tiroidea, per cui si dimostra efficace in caso di obesità e sovrappeso, di cellulite, d’ipertiroidismo e di rallentato metabolismo.
È quindi un efficace rimedio per chi vuole dimagrire, in tal caso può essere utilmente affiancato al camedrio, la pianta mangia grassi, e al tè verde.
È indicato anche in caso di gotta, asma, infiammazione dei linfonodi, intossicazioni e anemie.
Il fucus viene generalmente usato sotto forma di tintura (30-40 gocce prima dei pasti), o di capsule. Se ne sconsiglia l’uso ai soggetti affetti da ipertiroidismo.
Può essere assunta sotto forma d’infuso, di decotto, di vino medicato e di tintura. Con l’infuso, ottenuto lasciando macerare per dieci minuti 20g di radici frantumate in un litro d’acqua bollente, si ottiene una lozione utile per la cura della pelle grassa.
Attenzione a non assumere la genziana in dosi eccessive (può provocare vomito e ostacolare la digestione) e a non consumarne direttamente la radice, che può risultare velenosa.
Se ne sconsiglia l’uso alle gestanti.
In fitoterapia si utilizzano i frutti e le foglie. I frutti hanno proprietà anticatarrale, antireumatica, balsamica, diuretica, depurativa e stimolano l’appetito. Anche le foglie sono diuretiche e balsamiche.
Il ginepro è indicato in caso di meteorismo, aerofagia, gastralgie, intossicazioni, reumatismi, dermatosi, diabete. È utile anche per la cellulite, l’affaticamento fisico, la calcolosi renali
e le mestruazioni dolorose. Si può assumere sotto forma di infuso (15g di bacche in un litro d’acqua), di tintura o masticando le bacche.
Tra le cure disintossicanti d’autunno si può utilmente includere quella di ginepro, da eseguire masticando una bacca il primo giorno, due bacche il secondo e così via fino ad arrivare a nove bacche a, poi si decresce di una bacca al giorno.
Con il decotto, ottenuto facendo bollire per 15 minuti 100g di bacche in un litro d’acqua, si può preparare un bagno tonificante, balsamico e rinfrescante.
Se ne consiglia l’uso in caso di adinamia, astenia, esaurimento psicofisico, influenza, depressione, impotenza e nella convalescenza.
È utile anche per le persone anziane, in quanto rappresenta un rimedio anti-età. La migliore è assumere direttamente alla radice, la tintura o anche le capsule se si è sicuri della serietà della ditta confezionatrici.
Il ginseng entra nella preparazione di molti prodotti di bellezza per la pelle e per i capelli, in quanto contribuisce a rivitalizzarli.
È indicata in tutte le infiammazioni delle vie urinarie, è utile per combattere la ritenzione idrica e cellulite come coadiuvante del trattamento delle infiammazioni intestinali e delle insufficienze venose degli arti inferiori.
È raccomandata in alcune malattie del fegato e della milza e dell’artrite. Un eccellente effetto depurativo, diuretico ed epatoprotettore si ottiene associandola alla cicoria: è utile la cura con queste due erbe per 15 giorni, in primavera e autunno.
Si può assumere sotto forma di decotto (2 manciate di radice essiccata da bollire per 10 minuti in un litro d’acqua). Di tintura o capsule. Va consumata lontano dai pasti.
Ha proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antidepressive, diuretiche, antisettiche, ad uso esterno, svolge un’azione protettiva dalle radiazioni ultraviolette del sole, nonché un’azione cicatrizzante e epitelizzante.
È indicato nei casi di depressione, insonnia di origine nervosa, gastrite e digestione difficile, ulcera gastrica, colite, dismenorrea, bronchite e infiammazioni dell’apparato respiratorio e delle vie urinarie; per queste patologie si consiglia l’infuso (5 g di sommità fiorite in 250ml di acqua bollita, la tintura e le capsule.
Ad uso esterno, è utile per curare piaghe, ferite, ulcere, eritemi solari, dolori sciatici, artriti e reumatismi. In questi casi si rivela prezioso l’olio, ottenuto lasciando macerare 50 g di sommità fiorite in125g di olio d’oliva extravergine o olio di sesamo. Si lascia macerare per 15-20 giorni, si filtra ed è pronto per l’uso.
È utile ricordare che quest’olio può essere usato per pulire e nutrire la pelle, come filtrante solare o per alleviare bruciore delle scottature di qualsiasi tipo.
Con l’infuso, ottenuto lasciando in macerazione per 10 minuti 1 cucchiaio di sommità fiorite in 250 ml di acqua bollente, si prepara una lozione che risulta estremamente utile quando la pelle è arrossata o con couperose.
Il fusto eretto po’ raggiungere anche i 50-60 cm. Ad uso officinale, si impiegano le sommità fiorite, che si raccolgono in estate. Ha proprietà balsamiche, espettoranti, fluidificanti, carminative, toniche, stimolanti per lì appetito, antisudorazione.
È quindi raccomandato nei casi di bronchite cronica, tosse, asma bronchiale, flatulenze e gonfiori intestinali, dispepsie e sudorazioni abbondanti. In caso di malattie da raffreddamento o e di febbre p raccomandato l’infuso caldo, che oltre a favorire la fluidificazione del muco aiuta ala traspirazione e quindi la depurazione dell’organismo.
Si può assumere sotto forma di tisana, di tintura, di capsule e di olio essenziale, che può essere efficacemente usato per inalazioni e nelle apposite vaschette umidificartici.
Con l’infuso preparato con 50 g di sommità fiorite in un litro d’acqua si ottiene una lozione purificante e tonificante, che può essere aggiunta all’acqua del bagno con azione stimolante e balsamica.
Il suo utilizzo non si limita alla fitoterapia, ma spazia dalla gastronomia alla preparazione di liquori e aceti aromatici. Considerate le sue caratteristiche se e sconsiglia l’uso a soggetti ipereccitabili
e alle donne in gravidanza.
Si può impiegare nei casi di ansia e ipereccitabilità nervosa, emicrania e cefalea di origine muscolotensiva, insonnia, disturbi alle vie respiratorie: tosse, asma, raffreddore, influenza, infezioni delle vie urinarie e intestinali, ritenzione idrica e vertigini.
Può essere utilizzata sotto forma di tintura, infuso, decotto e olio essenziale. Ricordiamo però che ad uso interno la lavanda deve essere dosata con cautela.
Per la tintura si consigliano 20 gocce 2 volte al giorno e lontano dai pasti; per l’infuso, un cucchiaino di sommità fiorite in 250 ml di acqua.
È bene inoltre usarla in associazione con altre erbe (fiori d’arancio, camomilla, passiflora, timo, issopo, malva)
Numerosi sono gli impieghi della lavanda per la bellezza. Oltre al classico utilizzo dei sacchetti di fiori per il bagno, ricordiamo l’olio (una manciata di fiori secchi in mezzo litro di olio extravergine, lasciare in macerazione per 20 giorni e da filtrare), indicato per la pulizia della pelle grassa, per frizioni o per bagni e pediluvi, l’acqua di lavanda, è l’infuso dei fiori e costituisce un’eccellete lozione purificante e stimolante per pelli con acne e capelli grassi.
La generosa lavanda si presta anche ad altri usi: messa nei cassetti e negli armadi li profuma delicatamente e tiene lontane tarme e insetti, aggiunta all’ultimo risciacquo della biancheria, sotto forma di olio essenziale (5 o 7 gocce), conferisce una gradevole profumazione.
Il decotto si prepara mettendo a bollire per 6-7 minuti 20g di radice essiccata in mezzo litro d’acqua: se ne beve mezza tazza al mattino e alla sera. Per combattere stitichezza e aerofagia la dose va ridotta a 15g.
In caso di congiuntivite e occhi stanchi, si possono fare impacchi con un decotto ottenuto facendo bollire per 3 minuti 5g di radice in mezzo litro d’acqua e facendo riposare per mezz’ora. Con la liquerizia si possono preparare bevande dissetanti, benefiche e dal sapore gradevole.
Ecco una ricetta: si prepara una miscela di liquirizia, anice, coriandolo e menta, se ne pone un cucchiaino a macerare in un bicchiere d’acqua per alcune ore, si filtra e si beve.
È efficace in caso di colite spastica, gastrite, infiammazioni della cavità orale e delle vie urinarie, stitichezza, emorroidi, tosse e catarro di origine bronchiale.
Il modo migliore di assumerla è l’infuso, che si prepara con 50 g di malva in un litro d’acqua bollente, da bere in ragione di una tazza tre volte al giorno.
Per le sue proprietà lenitive ed emollienti, la malva è un’erba molto preziosa per la bellezza della pelle. Con l’infuso o il decotto si preparano lozioni depuranti e calmanti, da picchiettare sul viso o da aggiungere all’acqua del bagno.
È raccomandata nelle patologie di origine nervosa caratterizzante da insonnia, emotività, agitazione e ipereccitabilità, nonché per curare le malattie conseguenti.
È utile per chi soffre di vertigini e, nella sindrome premestruale, per alleviare il malumore.
La melissa può essere assunta sotto forma d’infuso (20 g in un litro d’acqua bollente, da far riposare per 5 minuti), di tintura, di capsule o di olio essenziale, dell’effetto rilassante.
Con l’infuso di melissa si prepara con una lozione per il viso.
È molto indicato per risolvere i problemi di sonno, in particolare nei bambini e negli anziani, e per chi soffre di depressione e di
angoscia.
Nella menopausa si è dimostrato adatto per curare i disturbi circolatori, le vampate di calore e il senso di malinconia. È efficace anche in caso di palpitazioni cardiache, vene varicose, flebiti e mestruazioni dolorose.
Può essere assunto sotto forma di tintura, infuso e capsule. Per favorire il sonno si consiglia di associarlo a camomilla, melissa, passiflora, fiori d’arancio, valeriana: si ottiene una miscela che si mette in infusione e si beve un’ora prima di coricarsi.
È indicato per l’ipertensione e le palpitazioni cardiache sulle quali agisce come il biancospino (vedi scheda relativa); abbassa il colesterolo cattivo (LDL) e aumenta il colesterolo buono (HDL), ed è quindi utile per combattere l’aterosclreosi. Viene consigliato anche nella cura delle malattie cardiovascolari, dei disturbi della microcircolazione e del diabete.
Per l’insieme delle sue azioni, è considerata una pianta preziose per le persone anziane. Può essere assunto sotto forma di decotto (20 g di foglie da bollire per 10 minuti in un litro d’acqua), di tintura e di capsule. La cura, per avere risultati buoni e duraturi, deve essere fatta per almeno 4 mesi.
Si utilizzano le parti aeree e la radice, l’ortica è ricca di minerali (silicio e ferro) e di vitamine con numerose proprietà: remineralizzanti, stimolanti, toniche, antidiarroiche, antireumatiche, astringenti, depurative, diuretiche, digestive, emostatiche, epatoprotettive, ipoglicemizzanti, ipotensive e nutritive. Le radici svolgono anche un’azione antiseborroica.
È consigliata per combattere la caduta dei capelli e la fragilità delle unghie, l’anemia, la cistite, la prostatite, le varici, la colite, i reumatismi, la gotta, l’artrite, le emorragie capillari e l’acne giovanile, il diabete, l’uricemia e la ritenzione idrica.
Se si ha a disposizione dell’ortica fresca si possono preparare, con la centrifuga o con il mortaio, infusi, decotti, macerazioni oleose e succhi. In commercio, oltre all’erba essiccata, sono disponibili tinture, succhi di pianta fresca e compresse.
Notevoli sono gli impieghi dell’ortica per la bellezza. È indicata nel trattamento dei capelli grassi e con forfora: si può usare il succo di pianta fresca o i decotti con il quale frizionare il cuoio capelluto mezzo’ ora prima di ogni shampoo.
Il decotto può essere aggiunto all’acqua del bagno, perché svolge un’azione remineralizzante e stimolante. L’ortica può essere usata in cucina, con utilizzi simili a quelli degli spinaci; si possono preparare frittate, ripieni e condimenti per la pasta.
La passiflora è utile anche a livello gastrico e intestinale, per curare gli spasmi addominali, i disturbi della menopausa e la sindrome premestruale.
Associata all’avena e alla valeriana può risultare utile per combattere l’alcolismo il tabagismo e la morfinomania.
Può essere assunta sotto forma di infuso, di tintura e di capsule. Per curare l’insonnia e lo stress può essere beneficamente associata al meliloto, alla camomilla e alla melissa.
È consigliata nelle malattie respiratorie, in particolare in quelli su base allergica: asma, bronchite, tosse, faringite, sinusite, è valida anche per guarire mal di denti, diarree e ad uso esterno, ferite, pieghe, ulcere, punture di insetti.
L’infuso si prepara con 50g di erba in un litro d’acqua bollente, da far riposare per un quarto d’ora. Se ne bevono due tazze al giorno, lontano dai pasti.
Gli impacchi preparati con l’infuso di piantaggine servono per sciacqui e impacchi in caso di occhi arrossati e gonfi e di congiuntivite. L’infuso ottenuto delle foglie può essere usato come lozione per la pelle, con effetto lenitivo e idratante.
È indicato nel trattamento delle malattie e delle vie respiratorie: bronchite, raffreddore, tracheite, sinusite, tosse e asma, dei disturbi delle vie urinarie, dei reumatismi e della gotta.
È utilizzabile sotto forma di infuso, tintura, capsule e olio essenziale, da usare per suffumigi e per profumare gli ambienti, soprattutto se hanno malattie respiratorie.
Il bagno preparato aggiungendo all’acqua il decotto (200g fi foglie e gemme fatti bollire in 3 litri d’acqua) è efficace per la cura dei dolori reumatici e per eliminare il cattivo odore provocato da eccessiva traspirazione.
proprietà afrodisiache che le sono state attribuite fino dall’antichità. In fitoterapia si utilizzano le parti aeree.
Ha proprietà antidiarroiche, antisettiche, antispastiche, carminative, digestive, diuretiche, espettoranti, stimolanti e vermifughe. È indicata nei casi di astenia, digestione difficile, infiammazioni intestinali e meteorismo, bronchiti, diarrea, ma anche d’impotenza e di cellulite.
Per le sue virtù antisettiche, può essere considerata con antibiotico naturale, efficace contro stafilococchi e streptococchi, candida e funghi.
L’infuso si prepara con 15 g d erba in un litro di acqua bollente. Può essere utilizzata anche per fare i gargarismi in caso di mal di gola e di infiammazioni del cavo orale.
Per un bagno afrodisiaco, si fano bollire 50g di miscela di santoreggia, rosmarino e salvia in due litri d’acqua di aggiungere all’acqua della vasca, nella quale si deve stare immersi per almeno una ventina di minuti.
colecisti e fegato.
Le sostanze amare di cui è ricco lo rendono prezioso per tutti i disturbi epatici e per le cure depuranti: una cura di tarassaco, da fare in primavera e in autunno, preferibilmente in associazione con carciofo, rosmarino e genziana, svolge un notevole azione disintossicante e tonificante sull’organismo.
È utile contro la stitichezza e ritenzione idrica, per ridurre gli eccessi di colesterolo e per abbassare la glicemia in caso di diabete. Se si ha un fegato pigro, intossicato da eccessivo uso di alcol o sigaretto o patologico, si consiglia, quando possibile, l’uso di foglie fresche, crude o lessate di questa pianta.
Come disintossicante si può usare il decotto di radice, che si prepara con un cucchiaio di radice essiccata fatta bollire per 2 minuti in 250 ml di acqua. Come diuretico è consigliato il decotto delle foglie. È disponibile anche sotto forma di tintura, di capsule, di succo ottenuto dalla pianta fresca.
Ad uso esterno, il tarassaco viene usato perché ha proprietà schiarenti, tonificanti e lenitive.
Per attenuare le efelidi e le macchie cutanee si consiglia l’applicazione del succo.
Ricordiamo che oltre ad essere benefico, il tarassaco è anche buono: può essere gradevolmente aggiunto alle insalate, ai minestroni, alle frittate, ai condimenti per la pasta.
I fiori hanno proprietà calmante, antinfiammatoria, antispastica, l’alburno, la parte più giovane e interna della corteccia, stimola la secrezione e l’eliminazione e della bile, e svolge un’azione vasodilatatrice e antispastica.
I fiori sono quindi indicati nei casi di nervosismo, insonnia, angoscia e nei disturbi della menopausa, l’alburno è consigliato in caso di fegato pigro o d’insufficienza epatica, calcolosi biliare, intossicazioni, obesità e arteriosclerosi.
Per il decotto si impiegano 5 cucchiai di alburno lasciati a macerare in un litro d’acqua 3-4 ore e poi si porta ad ebollizione per un minuto, l’infuso si prepara con 4 cucchiai di fiori essiccati in un litro d’acqua bollente, da far riposare per 10 minuti.
Il suo olio essenziale è raccomandato per disinfettare gli ambienti quando in famiglia qualcuno è colpito da malattie infettive, come l’influenza.
Può essere utilizzato sotto forma di infuso, di tintura e di capsule. Per le sue proprietà stimolanti e antisettiche, è indicato per la preparazione di lozioni purificanti e tonificanti per la pelle e per fare bagni rivitalizzanti balsamici.
In particolare, l’olio ottenuti lasciando a macerare il timo per 15-20 giorni è molto efficace per la pulizia e la cura della pelle con acne.