Coltivare cavolfiori: consigli, tecniche, rimedi e trucchi del giardiniere

Il cavolfiore è un ortaggio appartenente alla famiglia delle brassicaceae, la stessa del cavolo, del broccolo e del cavolo nero. È caratterizzato da una grande infiorescenza compatta, la parte che comunemente consumiamo, composta da numerosi piccoli fiori bianchi. Questa particolare struttura gli conferisce un aspetto unico e delicato.

Le origini del cavolfiore sono piuttosto antiche e si perdono nella notte dei tempi. Si pensa che sia stato domesticato in Asia Minore, nell’area che oggi corrisponde alla Turchia, e successivamente diffuso in tutta Europa. Il cavolfiore è un alimento molto versatile e nutriente, ricco di:

  • Vitamina C, un potente antiossidante che aiuta a rafforzare il sistema immunitario.
  • Fibre, essenziali per una buona digestione e per mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
  • Minerali, come potassio, fosforo e manganese, importanti per il corretto funzionamento dell’organismo.
  • Sulforafano, un composto con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che potrebbe aiutare a prevenire alcune tipologie di tumore.

Coltivare il cavolfiore: consigli e tecniche

Coltivare il cavolfiore in casa è innanzitutto una comodità e inoltre è un modo per avere sempre a disposizione un prodotto fresco e genuino, senza conservanti né pesticidi. Serve anche a soddisfare la tua curiosità, perché la coltivazione fai da te soprattutto per chi non si è mai cimentato è davvero una scoperta continua di novità.

Coltivarlo in proprio quindi è un’esperienza gratificante, ma richiede alcune accortezze. La semina va effettuata solitamente in semenzaio, da maggio a luglio, interrando i semi a circa 1 cm di profondità. Dopo circa 40 giorni, quando le piantine hanno emesso la sesta foglia e sono alte circa 20 cm, si procede al trapianto in piena terra.

Il cavolfiore predilige un terreno leggero, profondo, ricco di sostanza organica e ben drenato. Bisogna solo scegliere una posizione soleggiata e riparata dai venti forti. Per piantare il cavolfiore è bene tenere a mente la distanza, che deve essere di circa 50-60 cm sulla fila e 60 cm tra le file. Ricorda che, durante il trapianto, è necessario interrare le piantine fino alle prime foglie vere.

Per prendersi cura delle piante, bisogna avere attenzione per le annaffiature regolari, soprattutto durante i periodi di siccità, ma ricordandosi di non fare ristagnare l’acqua. Inoltre va costantemente e regolarmente concimato con del compost maturo e, durante la crescita, puoi utilizzare un concime specifico per ortaggi. Infine, è opportuno proteggere la pianta dalle gelate tardive, con dei teli copricolture.

La raccolta è un momento importante, per cui va tenuta in considerazione la tempistica, cioè bisogna capire con attenzione quando il cavolfiore è pronto per essere raccolto quando la testa è ben formata e compatta. Quindi, tagliare la testa con un coltello affilato, lasciando qualche foglia esterna per proteggere la parte tagliata.

Coltivare cavolfiori: rimedi e trucchi del giardiniere esperto

Il cavolfiore come tanti altri ortaggi si adatta facilmente alla coltura consociata con altri ortaggi, soprattutto con quelli della sua stessa specie, oppure con le erbe aromatiche. È bene ricordare che questo aiuta a prevenire diversi problemi.

Tuttavia, anche durante la coltivazione dei cavolfiori può capitare di incorrere in alcune malattie, in grado di danneggiare, a volte anche irrimediabilmente, l’intera pianta e il raccolto. Una di queste è provocata da un parassita chiamato bruco della cavolaia, una larva della farfalla pieris brassicae, molto comune nei nostri orti. Questa piccola creatura, sebbene innocua in sé, rappresenta una seria minaccia per le piante della famiglia delle brassicaceae, come cavoli, broccoli, cavolfiori, rape e broccoletti.

Si riconosce facilmente perché è di colore verde chiaro o giallo, con strisce longitudinali gialle e macchie nere e può raggiungere una lunghezza di circa 4 cm. Questi bruchi si nutrono delle foglie delle piante, scheletrizzandole e talvolta consumandole completamente; possono causare danni ingenti alle colture, compromettendone la crescita e la produzione.

Per liberarsi di questo bruco si può agire con rimedi naturali, ovvero rimuovendo i bruchi uno alla volta, ma in caso di infestazione è necessario utilizzare o trappole cromotropiche, gialle preferibilmente per catturare gli adulti che sono responsabili della proliferazione per via della deposizione delle uova, o con l’uso di insetticidi specifici. Si può ovviamente prevenire mettendo vicino alla pianta di cavolfiore delle piante aromatiche, il cui odore respinge gli insetti dannosi.

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