Coltivare peperoncini: consigli, tecniche, rimedi e trucchi del giardiniere

I peperoncini sono i frutti di diverse specie del genere capsicum, piante appartenenti alla famiglia delle solanacee, come pomodori, melanzane e patate. Sono famosi in tutto il mondo per il loro sapore piccante e aromatico, che li rende un ingrediente fondamentale in molte cucine.

A rendere così attraente il peperoncino è la piccantezza dovuta alla capsaicina, una sostanza chimica che agisce sui recettori del dolore presenti sulla lingua. La quantità di capsaicina varia a seconda della varietà di peperoncino, determinando gradi di piccantezza molto diversi tra loro.

Esistono migliaia di varietà di peperoncini, che si differenziano per forma, colore, dimensione e grado di piccantezza. Alcune delle varietà più conosciute sono:

  • Jalapeño, di forma allungata e colore verde, è uno dei più utilizzati nella cucina messicana.
  • Habanero, molto piccolo e di forma conica, è uno dei peperoncini più piccanti al mondo.
  • Cayenne, di forma allungata e colore rosso intenso, è utilizzato per preparare la polvere di cayenna.
  • Serrano, simile al jalapeño, ma più piccolo e piccante.

Coltivare peperoncini: consigli e tecniche

Coltivare i peperoncini può essere un’esperienza molto gratificante, sia per gli amanti del piccante che per i semplici appassionati di giardinaggio. Questa pianta, oltre a richiedere poche cure, offre la soddisfazione di poter raccogliere frutti saporiti e piccanti coltivati con le proprie mani.

Prima di tutto, i peperoncini amano il sole, quindi posiziona le piante in un luogo molto luminoso e caldo. Il terreno ideale è ben drenato, fertile e ricco di sostanza organica, che va annaffiato regolarmente, mantenendo il terreno umido ma non zuppo, concimato con un fertilizzante specifico per piante da frutto, e sottoposto a potatura regolare per favorire la crescita di nuovi rami e una maggiore produzione di frutti.

La semina prevede che i semi vengano posti direttamente in terra aperta o in piccoli vasetti, quando si raggiunge la temperatura ideale per la germinazione, che è intorno ai 25°C. Quando le piantine avranno raggiunto una dimensione adeguata, trapiantale in vasi più grandi o in piena terra, mantenendo una distanza di almeno 30 cm tra una pianta e l’altra. Si può poi moltiplicare il numero delle piante di peperoncino prelevando delle talee apicali in primavera.

Coltivare peperoncini: rimedi e trucchi del giardiniere

Come succede per tutte le piante da coltivazione, anche la pianta del peperoncino può essere colpita da attacchi di afidi, ragnetti rossi o mosca bianca. In caso di infestazione, si utilizzano prodotti biologici per il controllo dei parassiti. Ovviamente, è bene ricordare che sono sempre in agguato le malattie più comuni, ovvero il marciume apicale, un disturbo fisiologico abbastanza comune, caratterizzato da una macchia scura e marcia che compare sulla parte inferiore del frutto, in corrispondenza del picciolo. Questa patologia può compromettere la qualità e la quantità del raccolto, causando notevoli danni economici agli agricoltori. La causa principale del marciume apicale è una carenza di calcio all’interno del frutto, essenziale per la formazione delle pareti cellulari e la loro integrità.  I sintomi del marciume apicale sono facilmente riconoscibili: una macchia scura e marcia che compare sulla parte inferiore del frutto, in corrispondenza del picciolo; la macchia si estende progressivamente, causando l’ammarcimento del frutto; nei casi gravi, il frutto può deformarsi e cadere prematuramente.

Inoltre, un altro problema è il mal bianco, o oidio, una malattia fungina molto comune che colpisce un’ampia varietà di piante, comprese quelle da orto come i peperoni. Si manifesta con una caratteristica patina biancastra polverosa che ricopre le foglie, i fusti e i frutti, compromettendone la crescita e la produzione.

L’oidio si sviluppa in condizioni di alta umidità relativa e temperature miti. Una scarsa ventilazione e un eccessivo ombreggiamento possono favorirne la diffusione. La caratteristica patina biancastra, inizialmente presente su piccole aree, si estende rapidamente coprendo intere foglie, che una volta colpite si deformano, si arricciano e seccano, mentre quelle gravemente infette cadono prematuramente. La pianta rallenta addirittura la sua crescita e la produzione di frutti diminuisce.

Per curare le piante colpite da oidio, si possono usare, per esempio, prodotti a base di zolfo, in polvere o bagnabile, perché sono noti per essere fungicida efficaci. Ovviamente, esistono numerosi prodotti biologici a base di bicarbonato di potassio o estratti di piante che possono essere utilizzati per combattere l’oidio.

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